Cosa facciamo

C’era davvero tanto bisogno di un gruppo di studio e ricerca dedicato a un personaggio scomparso un secolo fa?
Noi crediamo, in realtà, di essere in estremo ritardo: se già subito dopo la tragiche esperienze del fascismo e della seconda guerra mondiale si fosse riaccesa l’attenzione verso la conoscenza dell’opera di Diego Tajani, se non fosse mancata sin d’allora l’accortezza di studiarne ed apprezzarne l’impegno, probabilmente avremmo risolto con minore difficoltà – e sicuramente con conseguenze molto meno tragiche – alcune delle ambiguità, dei dubbi e delle contraddizioni che aleggiano tuttora sui rapporti tra pezzi dello Stato e quei poteri occulti che da sempre condizionano le istituzioni repubblicane.
Non è mai troppo tardi per imboccare una strada giusta: può mostrare i segni del tempo, ma resta anche in forma di sentiero, come gli antichi camminamenti pronti ad essere riscoperti.
Questo è quello che ci proponiamo di fare: battere quel tracciato, ripulirlo dagli insulti dell’abbandono, riportarlo alla luce e proporlo come percorso possibile.
Lo faremo con tutti gli strumenti indicati nello Statuto, con rigore scientifico, ma sempre attenti alle più moderne forme di comunicazione, che non sempre coincidono con gli ultimi ritrovati tecnologici: per riscoprire e raccontare Diego Tajani servono cuore, passione, dedizione, coraggio, emozione, le armi più efficaci di chi – da Tajani in poi – ha contrastato la criminalità organizzata in questo Paese così distratto.
Perché non c’è nulla di più moderno di ciò che andava fatto già centocinquant’anni fa.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui